P. Mauro
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P. Mauro
nell'orto dell'Abazia

P. Mauro (Francesco) Ballatori
Nato 27/11/1933 (a Castorano -AP)
Monaco dell'Abbazia di Finalpia dal 05/10/1952
Sacerdote dal 06/08/1960
Ritornato al Padre il 16/03/2018

Quando arrivò dalle Marche a Finalpia era sui 13 anni.
Portò con sé un affettuoso ricordo della sua numerosa famiglia (erano in 7, tra fratelli e sorelle) tanto che si rivelava particolarmente emozionato quando poteva andarli a trovare. Manteneva costanti contatti telefonici con i suoi cari, specialmente nel caso di particolari occasioni di famiglia.
Se poi arrivava qualche parente in visita (specialmente se fratello o sorella) si dava da fare per accoglierli al meglio.
I suoi cari erano soliti guardare a lui come ad un sicuro punto di riferimento.
Importanti ricorrenze lo associavano ad un suo confratello, di circa 2 anni più giovane, don Germano Micozzi (nato a Subiaco nel 1935).
Insieme avevano emesso la Professione monastica a Finalpia (05/10/1952), insieme avevano ricevuto l'Ordinazione sacerdotale (06/08/1960).
Ancora insieme erano stati mandati a frequentare alcuni corsi universitari al Pontificio ateneo monastico Sant'Anselmo di Roma, per perfezionare la loro preparazione.
Per le sue doti vocali aveva per anni intonato i canti, come capo coro, durante le funzioni liturgiche (mentre all'organo sedeva ... il fidato don Germano).
Alla morte dell'Abate Salvatore Marsili, ne occupò la stanza, diventando un geloso custode della biblioteca personale di quel celebre liturgista.
Lui stesso, anche come redattore e puntuale correttore di bozze della Rivista liturgica, seguiva con passione le varie vicende liturgiche: sempre vivaci, specialmente dopo le riforme avviate con il Concilio Vaticano II.
Lui stesso, anche come redattore e puntuale correttore di bozze della Rivista liturgica, seguiva con passione le varie vicende liturgiche: sempre vivaci, specialmente dopo le riforme avviate con il Concilio Vaticano II.
Oltre che occuparsi della Rivista Liturgica, è stato per molti anni Bibliotecario, Archivista e Foresterario (il monaco che è incaricato, in prima persona, di accogliere ed assistere gli ospiti).
Aveva trovato il modo di occuparsi anche dell'orto: era particolarmente compiaciuto dei prodotti che riusciva a ricavarne.
Aveva trovato il modo di occuparsi anche dell'orto: era particolarmente compiaciuto dei prodotti che riusciva a ricavarne.
In Santuario era pronto a mettersi in confessionale per ascoltare i penitenti.
Una persona confidò che se lo era visto avvicinare mentre lei stava pregando per sussurrarle: "Il Signore le conceda ciò per cui prega".
Un fatto che mette in risalto la sua sensibilità sacerdotale.
Una sensibilità che aveva modo di manifestarsi ancora di più quando accompagnava i gruppi con i Pellegrinaggi Paolini e nella collaborazione con la Caritas.
Una sensibilità che aveva modo di manifestarsi ancora di più quando accompagnava i gruppi con i Pellegrinaggi Paolini e nella collaborazione con la Caritas.
Da sette anni un'insufficienza renale lo costringeva a tre sedute settimanali di Dialisi che affrontò con molta pazienza, accettando la volontà del Signore.
Uomo generoso e determinato, che ha saputo farsi amare dai suoi confratelli.
Tutti infatti - chi in un modo chi in un altro - si sono resi disponibili nell'assisterlo in questi ultimi 3-4 mesi di vita.
E' morto il 16 marzo 2018 nell'Ospedale di Albenga, dove era stato ricoverato per un malore.
Ora riposa, in mezzo agli altri confratelli defunti, nel cimitero di Calvisio - proprio accanto a don Germano Micozzi.
Ora riposa, in mezzo agli altri confratelli defunti, nel cimitero di Calvisio - proprio accanto a don Germano Micozzi.
Te Christus in sua pace, frater dilectissime !