S. Bernardo Tolomei - Abbazia Benedettina di Finalpia

Abbazia Benedettina Finalpia
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S. Bernardo Tolomei

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Il 20 agosto ricorre la Festa liturgica  di san Bernardo Tolomei.
Bernardo Tolomei (Siena, 1272 – Siena, 20 agosto 1348) è il fondatore della congregazione benedettina di santa Maria di Monte Oliveto (Monaci Olivetani): beatificato nel 1668 e canonizzato il 26 aprile 2009 da papa Benedetto XVI.
Di nobile famiglia senese, con il nome di battesimo di Giovanni, in età giovanile, fece studi di giurisprudenza.
Si dedicò poi all'nsegnamento universitario.
In seguito si unì ai Disciplinati di Santa Maria, sodalizio di laici dediti alla preghiera e alla carità.
Nel 1313 decise di ritirarsi con tre amici in una sua proprietà nel Deserto di Accona per condurre una vita da eremita, vivendo in grotte naturali e costruendo una piccola chiesa.
Giovanni decise di cambiare il suo nome in Bernardo, in onore del grande abate cistercense Bernardo di Chiaravalle.
Continuò la sua vita solitaria fino al 1319 quando con gli amici dette vita alla Congregazione Benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto. Furono i monaci di tale Congregazione che ricevettero dal Papa Sisto IV l'incarico di fondare il monastero di Finalpia (Bolla del 21 settembre 1478).
Morì a Siena nel 1348, assistendo gli ammalati di peste, contagiato dal morbo.


L'Abbazia di Monte Oliveto maggiore, Casa Madre della Congregazione Benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto,
sorge nei luoghi dove si era ritirato a vita eremitica san Bernardo Tolomei.



Il dipinto della volta del refettorio di Finalpia 1668/82 (Pietro Antonio Cabuto attr.) illustra la visione nella quale
san B. Tolomei ricevette dalla Madonna indicazioni sull'abito dei monaci olivetani.
 


Secondo la tradizione agiografica B. Tolomei vide una moltitudine di monaci in abito bianco che salivano una scala d'argento al vertice della quale stavano Gesù e Maria.
Tale scena è rappresentata in una grande tela (alta più di 3 m.) conservata a Finalpia.
Tale dipinto faceva parte di una Macchina d'altare del XVII-XVIII sec., che probabilmente era collocata nel terza cappella destra, ora di san Benedetto.
  • Le Macchine d'altare erano scenografie classichegginti di tipo teatrale includenti un soggetto religioso, che si stagliavano sulle pareti bianche a calce delle cappelle. Possediamo un'altra tela di questo genere, rappresentante santa Lucia, che sarebbe stata collocata nella omonima cappella (la seconda a destra).
Tali 2 grandi tele hanno suscitato un considerevole interesse, durante i restauri e gli studi effettuati dal 1995 al 2008 nella nostra Abbazia.
Si era quindi ventilato il progetto di finalmente restaurarle per farne un approfondito studio.

Un monaco Olivetano del XVI secolo (Battista Franco attr.), il periodo in cui gli Olivetani erano alle prese con la costruzione di due ali del Monastero di  Finalpia.

Difatti nel periodo dal 1519 al 1534 venne edificata l'ALA EST del nostro monastero.
Al piano terra di quest'ala c'è (ancora in funzione tutt'oggi) il refettorio, che riporta sul portale d'ingresso la data del 7 settembre1519: quest'anno siamo perciò a cinque secoli esatti dalla sua inaugurazione.
Mentre al 1° piano c'è il lungo dormitorio la cui copertura risale al 26 dicembre 1534. L'ambiente consisteva in camere individuali, situate su entrambi i lati del lungo corridoio centrale.

L'ALA SUD, che corre lungo il lato nord della chiesa (con l'attuale Conservatoria della biblioteca al 1° piano), ha richiesto maggiore elaborazione: il pilastro d'angolo a Sud-Ovest del I chiostro riporta in inciso alto 1564 sul lato interno, quello rivolto alla chiesa.

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